Proposte DDL riforma ordinamenti professionali – incontro 28 ottobre 2025 h. 18.00

Data:
21 Ottobre 2025

L’Ordine degli Ingegneri di Trieste invita tutti gli iscritti ad apportare contributi ed osservazioni sul tema della riforma degli ordinamenti professionali, data la recente approvazione del disegno di legge delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali.

A tal fine è stato programmato un apposito incontro, al quale tutti gli iscritti sono invitati, con l’obiettivo di formulare alcune proposte da trasmettere al CNI per l’elaborazione di un documento congiunto con tutti gli Ordini che il Consiglio Nazionale presenterà nelle sedi istituzionali competenti.

L’incontro si svolgerà il giorno martedì 28 ottobre 2025 alle ore 18.00 presso la sede dell’Ordine (via Genova 14 – Trieste).

Al fine di garantire un corretto e ordinato svolgimento dell’incontro, è necessaria una preventiva comunicazione mail alla segreteria dell’Ordine con l’intenzione di partecipare.

Data la capienza limitata della sede e data l’estrema importanza del tema, per favorire la più ampia partecipazione degli iscritti, l’incontro avverrà anche con modalità telematica; sarà quindi possibile partecipare anche da remoto collegandosi al seguente link.

https://meet.goto.com/702680229

Si invitano fin da subito gli iscritti ad anticipare eventuali proposte tramite mail, con riferimento agli ambiti del DDL di seguito riportati in maniera sintetica.


Si riporta di seguito anche l’estratto del documento programmatico del Congresso 2025, appena conclusosi, limitatamente alla riforma degli ordinamenti professionali.


COMUNICAZIONE CNI – DDL e richiesta contributi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 4 settembre 2025 il disegno di legge delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali, che interessa direttamente la categoria degli Ingegneri.
Il disegno di legge, trasmesso al Parlamento per l’iter di approvazione, delega il Governo ad adottare, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione organica della disciplina delle professioni regolamentate, sentito il parere dei rispettivi Consigli Nazionali.
Si tratta di un intervento normativo di portata storica, il primo organico dopo oltre tredici anni dall’ultima riforma, che tocca aspetti fondamentali dell’ordinamento professionale: dalla definizione delle competenze alla formazione continua, dal sistema elettorale alla disciplina delle società tra professionisti, dall’equo compenso alle tutele previdenziali e assicurative.
In questa fase cruciale del processo legislativo, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ritiene fondamentale raccogliere le osservazioni, i contributi e le proposte degli Ordini territoriali, rappresentanti diretti delle esigenze e delle sensibilità dei professionisti iscritti nei diversi contesti locali.
Le riflessioni degli Ordini e degli iscritti costituiranno un patrimonio essenziale per elaborare la posizione unitaria del CNI che verrà rappresentata al Ministero della Giustizia e alle Commissioni parlamentari competenti, al fine di garantire che i decreti attuativi rispondano effettivamente alle necessità della categoria e al rafforzamento del ruolo dell’ingegneria nel Paese.
A tal fine, è stato predisposto dal CNI un form, che articola i 22 principali ambiti di intervento previsti dall’articolo 2, comma 1, dello schema di disegno di legge delega.

I contributi pervenuti saranno oggetto di analisi sistematica da parte degli uffici del CNI e costituiranno la base per l’elaborazione del documento di sintesi che il Consiglio Nazionale presenterà nelle sedi istituzionali competenti.
Si sottolinea l’importanza strategica della più ampia partecipazione possibile: la riforma degli ordinamenti professionali rappresenta un’occasione irripetibile per modernizzare il sistema, valorizzare il ruolo dell’ingegneria e garantire maggiori tutele ai professionisti e ai cittadini.
La voce del territorio è essenziale per assicurare che le scelte legislative rispondano alle esigenze concrete della professione e non rimangano astratte dal contesto reale in cui operano gli oltre 260.000 ingegneri iscritti agli Albi.